Anoressia: il ruolo della famiglia

Per i familiari che stanno accanto al paziente affetto da disturbo del comportamento alimentare è importante notare la presenza di diversi indicatori: calo ponderale eccessivo, abbassamento dell’indice di massa corporea, in caso di donna cessazione delle mestruazioni, in caso di vomito persistente la corrosione dell’apparato dentario.

Questi sono tutti segnali che devono essere osservati anche e soprattutto dalla famiglia o dalle persone che stanno vicino al soggetto anoressico.

Ma come si deve comportare la famiglia?

La famiglia non deve ridurre il tutto a un semplice problema di peso, cercando di capire qual è il disagio che il figlio/a  ha tenuto celato.
In seguito è necessario rivolgersi a dei professionisti che riescano da un lato ad accompagnare l’individuo in un percorso riabilitativo e, dall’altro, a sostenere la famiglia che, nella grande maggioranza dei casi, si incrina e cade preda di angoscia.

Cosa NON deve fare la famiglia:

  • Ricercare su internet rimedi e diete “fai da te”

  • Evitare qualsiasi adagio ascientifico del tipo “volere è potere”, “da solo ce la puoi fare”

  • Evitare tutti quei rimedi semplicistici consigliati dagli amici che, pur mossi da un sentimento empatico, non hanno le competenze per gestire un disturbo alimentare

  • Fare in modo che l’individuo parli quanto prima con un esperto per evitare che vada cercando sostegno esclusivamente in famiglia proprio perché, in molti casi è proprio all’interno della famiglia che si sviluppano quegli squilibri che portano alla malattia.